Libri su Londra

 

 

 

 

 

 

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Libri su Londra                                       


 

Su Londra si potrebbe creare una delle biblioteche più grandi del mondo, tanti sono i libri che parlano e hanno parlato della città. Presa di traverso, anche solo nominata o soggetto principale di storiche biografie, per non parlare delle tante guide turistiche presenti, Londra è, e sempre sarà, una città protagonista. Perché di Londra si parla, si racconta, si dice, un luogo che è sempre sulla bocca di tutti prima ancora di avere la fortuna di conoscerla. Nasce come un pensiero nelle menti della gente, di coloro che la vivono o di coloro che riescono solo ad immaginarla.

  

Ed è proprio sulla 'Londra immaginata' che vorremo inizialmente soffermarci, un libro atipico e allo stesso tempo ricco di spunti interessanti. L'autrice Anna Quindlen (Ed. Feltrinelli, sezione Traveller, 2006), americana e giornalista del celebre New York Times, ci racconta della sua passione per Londra, conosciuta da giovane attraverso le opere letterarie più note e quindi solo 'immaginata'. Ci racconta di come sia poi riuscita a scoprire che “dietro ad ogni porta ci sono storie...nell'effettiva esistenza di questi luoghi fino a questo momento immaginati...perché ho atteso tanto tempo per visitare Londra?

Una domanda questa di cui si capisce tutta la portata solo quando a Londra ci si arriva veramente, per una vacanza o per qualcosa di più. Di sicuro i libri di letteratura su Londra abbondano, nonostante siano essi poco conosciuti a più. Eppure, con uno sguardo un po' più curioso e scrupoloso, si avrebbe la possibilità di conoscere la Londra migliore. Magari in libreria vi potrebbe capitare sotto mano l'interessantissima esperienza di Giuseppe Mazzini a Londra: ebbene si, come tanti giovani di oggi, anche il padre della patria italiana fece a suo tempo esperienza a Londra. Era il 1837 e il resoconto della sua storia e di quella di tanti altri emigrati italiani ci viene raccontata nel libro 'Il prezioso elemento. Giuseppe Mazzini e gli emigrati italiani nell'esperienza della Scuola Italiana di Londra' di Finelli Michele (edizioni Pazzini, 1999).

A lungo corrispondente estero a Londra per la RAI, il ben noto giornalista Antonio Caprarica pubblica il suo 'Dio ci salvi dagli inglesi...o no?'(ed. Sperling & Kupfer, 2006) e ci racconta degli aneddoti alquanto interessanti sugli inglesi e soprattutto sui londinesi. Una panoramica sulla città e suoi suoi abitanti, che diventa attraente al lettore quando inizia a leggere “...il territorio di Londra è fatto di leggende e di storie, i suoi confini quelli del mito” e ci racconta di come le strade di Londra, a differenza di quelle che troviamo in qualsiasi altra parte del mondo, ci rimandano alla mente i personaggi storici della città: Baker Street a Sherlock Holmes, Whitechapel a Jack lo squartatore, Abbey Road ai Beatles, Carnaby Street a tutti coloro che negli anni Sessanta hanno contribuito alla nascita di una nuova generazione.

Corrado Augias, ancora una volta appassiona il lettore con un libro sulla storia, i luoghi e i personaggi della capitale, 'I segreti di Londra' (ed. Mondadori, 2003). Vi troviamo una nuova chiave di lettura, quella che ci racconta dei luoghi e dei momenti appartenenti a personaggi storici,

animatori di quegli stessi spazi urbani su cui oggi camminiamo con l'indifferenza frettolosa che ci contraddistingue un po' tutti. Con il caldo e gentile tono che lo contraddistingue, nella parte intitolata 'Le anime belle di Gordon Square', Augias racconta del quartiere di Bloomsbury e del famoso gruppo che lo contraddistinse “...quel quartiere, quel nome, sono più di un'indicazione topografica nel cuore della metropoli: sono diventati quasi una località dello spirito che evoca una delle leggende della civilizzazione europea...luoghi familiari per intelletti che hanno animato, o rinnovato, il corso delle lettere, delle scienze, dell'economia.” Si riferisce come noto al gruppo, composto tra gli altri da Virginia Woolf, Lytton Strachey, Roger Fry e l'economista Keynes.

Ci sono libri poi scritti sugli inglesi, pur sempre adatti al via via quotidiano londinese. Classico oramai Beppe Severgnini e il suo 'Inglesi' (ed. Rizzoli), e la condivisione di chi Londra la vissuta nel leggere tra le pagine del suo libro “Perché gli inglesi si ostinano a costruire lavabi con due rubinetti distanti tra loro, uno per l’acqua fredda e uno per l’acqua calda, così qualche volta ci congeliamo le mani, qualche volta ce le scottiamo, e non riusciamo mai a lavarle?”.

A lui si affianca anche la così auto-dichiarata guida presuntuosa e irriverente “Perché gli inglesi non usano il bidet?” di Paola Guagliumi (ed. Nuovi Equilibri, 2001), che ci regala la possibilità di conoscere la vera Londra quotidiana e la patria nella quale è ospitata. Nel caso dell'illustre 'contenitore' di cui oggi pare non si possa fare a meno, l'autrice ci spiega appunto che “In realtà, sembra che il fatto veramente straordinario sia che il bidè esista in Italia (e qualche volta in Francia)...nel mondo il bidè è l'eccezione, non la regola.

Uno dei più grandi conoscitori di Londra e suo amabile (o temibile) residente è sicuramente Peter Ackroyd, che nel suo libro 'Londra: la biografia' (in italiano ed. Frassinelli, 2004), ci regala le pagine più interessanti e profonde della vita della capitale, dalla sua nascita alla sua immane crescita e sviluppo. Interessante anche il libro di Morena Poltronieri 'Londra magica'. Un itinerario nella città dei misteri' (ed. Hermatena, 2004), nel quale si racconta del mondo magico ed esoterico di Londra.

Esistono poi tutta una serie di libri che descrivono alcune particolarità della capitale, si citano gli interessanti 'La Londra dei Beatles' di Colaiacomo e Caratozzolo (ed. Editori Riuniti, 1996); 'Dalla bolla al crac' di Lanchester John (ed. Fusi Orari, 2008), panoramica e reazioni dettagliate sulla crisi finanziaria che ha colpito anche la City di Londra.

I libri guida su Londra, immaginate sono tantissimi forse anche troppi. In mezzo a quelle da preferire, come sicuramente la 'Londra' della Lonely Planet (ed. EDT, vedi ultima edizione), sempre molto dettagliata (anche se spesso un po' troppo italianizzata) e l'ottima 'Londra' della Guide Mondadori, che sempre lascia più spazio all'immaginazione per le belle foto e le sezioni turistiche descritte, si fanno spazio due opere in particolare: la prima è la Londra del TimeOut, che ci descrive al meglio il mondo dei divertimenti e della cultura dilagante del momento; la seconda è la Guida di Londra delle Edizioni viaggiare bene, Gremese, la nostra preferita, quella che a suo tempo ci ha lanciato nel colorato mondo londinese. Difficile da trovare, ma chi la possiede ha in mano qualcosa in più, che permette di conoscere l'alternativo Andrew Logan (chi sarà mai costui?), di leggere articoli dedicati alle Drag Queen londinesi, al cricket inglese di Londra, al non del tutto scomparso lattaio londinese, il celebre 'milkman', agli ormai rarissimi ristoranti inglesi o ancora ai celebri caricaturisti inglesi e a tutti gli artisti londinesi.

Londra, insomma, la si può veramente immaginare in tanti libri, foto, giornali e caricature, ciò non toglie che sia meglio viverla, prima o poi...


 

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